Venerdì 20 Giugno 2025
MARCELLA COCCHI
Editoriale e Commento

La Chiesa e i migranti. L’unica voce che grida nel deserto dell’umanità

Migranti fummo noi con la valigia di cartone. Gli Stati Uniti d’America oggi sono irriconoscibili mentre dilaga una guerra civile

Le manifestazioni Los Angeles

Le manifestazioni Los Angeles

Migranti fummo noi con la valigia di cartone. Gli Stati Uniti d’America oggi sono irriconoscibili mentre dilaga una guerra civile proprio sull’accoglienza dello straniero, che è stato il principio fondante stesso della (ex) terra delle opportunità. Non sembra importare più quasi a nessuno dei migranti. A pochi in politica, a Caritas e affini, alla Chiesa, a qualche cineasta coraggioso come Garrone.

In Italia, grazie a un referendum orfano del quorum, abbiamo compreso che il quinto quesito, quello sulla possibilità di accelerare la cittadinanza, non è stato votato nemmeno da tutto il popolo della sinistra (e lasciamo perdere i 5 Stelle che già ai tempi di Di Maio definivano "taxi del mare" le ong).

Giorgia Meloni brinda: "Avevamo ragione noi". E avanti a invocare le "irregolarità" sui permessi di soggiorno. Anche perché il violentatore arriva sempre da fuori, ci ricorda Salvini (certo...). Come se, nell’Italia di oggi, gli stranieri non fossero soprattutto i compagni di classe dei nostri figli che non possono andare in gita scolastica o i sottopagati dei tanti lavori che gli italiani schifano. E come se il nostro non fosse il Paese delle culle vuote.

Solo a un pezzo di ambienti cattolici sembra ancora interessare qualcosa degli esseri umani che scappano da guerre, fame e persecuzione politica. Il capo dei vescovi, Matteo Zuppi, che ha firmato un protocollo d’intesa con il Viminale sull’integrazione delle migrazioni legali, agli occhi della razza sovranista appare più o meno come il nuovo anticristo.

Legalità!, scandisce pure la civile Ue, che ci ha lasciato da soli per anni a sbrigarcela con la questione dell’asilo nel "paese di primo approdo". Negli Usa la trumpiana di ferro Kristi Noem si è fatta riprendere in posa plastica con sfondo di clandestini in catene. I marines sono stati mandati a contrastare orde di barbari "alieni", tanto cos’altro volete che stia accadendo nel mondo?

Solo qualche guerrucola e qualche problemuccio economico. E allora perché non usare la prigione dei terroristi, Guantanamo, per internare gli stranieri? A un certo punto Trump ha parlato di "fake news". Chissà. Del resto, il presidente del Paese della libertà è noto per la sua stabilità nelle dichiarazioni. Due Papi, prima Francesco e ora Leone XIV, gli hanno fatto capire che, tra l’altro, c’è una certa contraddizione tra lo sbandierare i principi cattolici e la deportazione dell’immigrato. Ma a chi importa più la coerenza in questo Truman show che se la canta e se la suona?