
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante gli Stati Generali dei Commercialisti 2025, Roma, 10 giugno 2025 (Ansa)
Roma, 11 giugno 2025 – Giorgia Meloni è troppo scaltra e navigata per illudersi che il successo al referendum causa autogol della sinistra possa spianarle la strada verso le elezioni del 2027. Anche perché può contare su una coalizione che è quasi sempre coesa al momento di prendere decisioni importanti ma che nel day by day non riesce a marciare sempre unita, come accaduto non ultimo ieri sulla vicenda del terzo mandato e sul fisco. Pare quasi che le vittorie alle urne liberino gli istinti più rissaioli dei protagonisti. È questo il primo problema che la premier dovrà affrontare, anche perché non è detto che la conflittualità interna sia destinata a calare. Anzi, più ci si avvicina al voto, più ognuno cercherà il proprio posto al sole. Tra l’altro nel 2026 potrebbe tenersi il referendum sulla riforma costituzionale della giustizia voluta da Forza Italia e nel contempo la riforma delle autonomie sponsorizzata dalla Lega potrebbe trovare più di una difficoltà in sede di provvedimenti attuativi, e c’è da prevedere un Salvini sempre più nervoso. I fronti che per la premier si riveleranno insidiosi sono poi quelli internazionali, e l’essersi in qualche modo legata a un personaggio imprevedibile come Trump non le farà dormire sonni tranquilli.
In quest’ottica si comprende il motivo per cui abbia sentito il bisogno di tamponare almeno qualcuno dei fronti aperti, tipo il dissidio aperto con la Francia. Dovrà inoltre venire a capo del dossier migranti, facendo per esempio capire una volta per tutte il senso dei centri in Albania e in questo le verrà di aiuto il risultato sul quesito della cittadinanza, il vero e inatteso fatto politico dei referendum, dal quale emerge che anche l’elettorato tendenzialmente più di sinistra ha molte remore verso politiche eccessivamente aperturiste. Senza scordare le regionali di autunno che per il centrodestra non promettono benissimo. Prima del traguardo del 2027, le cime Coppi da scalare sono insomma più di una.