Asturie e Cantabria, l'eredita coloniale degli Indianos: dalla Spagna al nuovo mondo e ritorno

Da Oviedo a Gijon, da Valdecilla a Santander, seguendo le tracce di chi è partito e ha fatto fortuna nelle colonie americane. Una storia oggi raccontata attraverso ville signorili, chiese e palazzi che definiscono il paesaggio urbano

di ROBERTA RAMPINI
28 maggio 2025
Archivo de Indianos a Colombres (©Paco Currás)

Archivo de Indianos a Colombres (©Paco Currás)

Ci sono molte motivi per decidere di visitare un Paese, questo viaggio nel Principato delle Asturie e in Cantabria, da Oviedo fino a Santander, è un viaggio alla scoperta dell'eredità coloniale degli Indianos, ovvero gli emigranti che tra la metà del XIX secolo e l'inizio del XX secolo lasciarono la Spagna, si trasferirono nelle colonie americane.

Dopo aver fatto fortuna nei territori oltreoceano tornarono nei loro paesi di origine, portando con sé ricchezze e storie di successo. E come prova della loro ricchezza realizzarono edifici imponenti, ville signorili, chiese e palazzi, ma anche scuole per la loro comunità. Il Nord della Spagna ospita questa eredità architettonica e culturale degli Indianos: tanti edifici all'interno del paesaggio urbano. E poi c'è anche un luogo che racconta la loro storia, la Fondazione Archivo de Indianos - Museo dell'Emigrazione.

Asturie .Avilés, Conservatorio
Asturie .Avilés, Conservatorio

Asturie

L'itinerario di viaggio che unisce storia, cultura e splendide architetture, inizia a Oviedo, capitale delle Asturie, dove c'è l'unico aeroporto della Regione. Nel cuore della città si trova la Cattedrale di San Salvador, un capolavoro architettonico che si distingue per la sua torre gotica. Passeggiando tra le sue vie, si possono ammirare anche altri edifici storici ma soprattutto si resta colpiti dalla quantità di sculture disseminate nelle piazze e vie, oltre un centinaio (108 per la precisione) e prevalentemente in bronzo. Per gli amanti dell'arte e della cultura è consigliata una visita al Museo Arqueologico de Asturias e al Museo de Bellas Artes de Asturias dove è possibile vedere importanti collezioni e approfondire la conoscenza della storia e dell'arte locali.

 Oviedo, Catedral de El Salvador
Oviedo, Catedral de El Salvador

Bisogna arrivare a Gijón, sulle rive del Mar Cantabrico, passeggiare nel quartiere di Cimadevilla, antico e romantico villaggio di pescatore per immergersi nell'eredità indiana 'urbana'. Qui ci sono molti edifici dell’800’ di straordinaria bellezza, che permettono di fare un viaggio nel tempo 'antico e carismatico' nel quartiere dei pescatori. Ci sono i giardini della Reina, il porto turistico, la spiaggia di Poniente, la spiaggia di Arbeyal, la via Corrida, la via Moros, la Plaza del Instituto e altri luoghi che costituiscono fanno di Gijón un ambiente rurale privilegiato, tra tradizione e modernità in un contesto unico.

Asturie - Gijón
Asturie - Gijón

Nel viaggio per arrivare a Colombres, merita una tappa San Roques, uno dei punti panoramici più famosi dalla costa asturiana. Da qui, si può ammirare la suggestiva città di Lastres, con le sue case bianche dai tetti rossi che si affacciano sul mare. A Colombres, capoluogo del comune di Ribadedeva, nella villa a tre piani Quinta Guadalupe c'è il Museo dell'emigrazione e l'Archivio degli Indiani. La casa fu costruita dall’emigrante Íñigo Noriega nel 1906. E' chiamata così in onore di Guadalupe Castro, moglie dell'emigrante colombiano. Qui alcuni spazi sono stati ricostruiti con mobili originali dell'epoca e sono un riflesso della casa indiana. All'interno è possibile fare un viaggio iconografico alla scoperta del fenomeno dell'emigrazione verso l'America. I colori, sia all'interno che all'esterno, alludono ai verdi e ai blu cangianti dell'oceano. Le pennellate d'argento evocano la ricchezza che l'emigrazione portò nella terra di partenza. Il piano nobile ha un ampio salone e intorno le sale da pranzo, la sala di ricevimento, gli spazi dedicati alle mostre dell'emigrazione a Cuba e Tampa. Il primo piano ospita la biblioteca, oltre agli spazi museali. Il secondo piano è interamente dedicato all'esposizione permanente, con sale delle comunità asturiane in Cile, Argentina e del Centro Asturiano di Buenos Aires e di altri paesi, oltre a una mostra sui viaggi all'estero e sui naufragi. Anche passeggiando nel centro di Colombres si possono vedere alcune case che testimoniano la storia migratoria, tra queste la Casa de las Conchas.

Asturie -Lastres
Asturie -Lastres

Cantabria

Proseguendo il viaggio andiamo verso la Cantabria si arriva a Santander e da qui si può partire alla scoperta Regione. La prima tappa obbligatoria è Comillas, a 50 chilometri da Santander. È conosciuta come "città degli arcivescovi" per avere dato i natali a cinque prelati che nel medioevo furono a capo diverse diocesi. Villaggio di pescatori è diventato un importante centro grazie al marchese Antonio López López, che ha fatto fortuna a Cuba, indianos-architetto è stato anche mecenate di tanti giovani artisti catalani. Quello che salta subito all'occhio è l'imponente Universidad Pontificia di Comillas che sorge nella parte alta della città. Realizzata nel 1881 proprio grazie al contributo di Antonio López López de Lamadrid e di suo figlio è uno dei simboli della città. C'è anche il Palazzo Sobrellano, primo esempio di modernismo catalano in Cantabria.

Comillas, Universidad Pontificia
Comillas, Universidad Pontificia

E poi c'è "El Capricho", nel cuore di un bosco di castagni, sul pendio di un colle. Un edificio eclettico progettato nel 1883 da Antoni Gaudí, costruito sotto la direzione dell'architetto Cristóbal Cascante, con il suo inconfondibile portico e le decorazioni ceramiche dei suoi muri. La villa fu commissionata dall’avvocato Máximo Díaz de Quijano, un grande amante della musica, e il nome stesso dell’edificio, che significa "capriccio", un termine musicale, infatti, che indica una composizione libera e fantasiosa. E' una meta meno famosa rispetto alla Sagrada Familia, al Parco Güell e Casa Battlò, ma racconta un lato meno noto di Gaudí. Visitare "El Capricho" significa vare un viaggio visivo e sensoriale. La torre cilindrica, ricoperta di piastrelle verdi e gialle, ricorda un minareto, e dona un tocco esotico. Le decorazioni a girasole donano luminosità alla facciata e gli interni, in armonia con natura, realizzati con materiali come pietra, mattoni, ferro e ceramica, che creano un gioco di texture e colori unico.

Comillas - El Capricho (Gaudí)
Comillas - El Capricho (Gaudí)

A Valdecilla è possibile immergersi nella vita di uno degli indiani e benefattori più illustri della Cantabria, Don Ramón Pelayo de la Torriente, marchese di Valdecilla, visitando edifici e giardini che risalgono all'inizio del XX secolo. Il Museo Marqués de Valdecilla, ex residenza di Ramón Pelayo de Torriente, comprende le case-museo "La Casuca" e "San Rafael", la prima risale alla fine del XVIII secolo, fu la dimora di María Luisa Gómez Pelayo, marchesa di Pelayo, nipote del marchese ed erede della sua fortuna. Infine San Rafael, l'antica foresteria del marchese di Valdecilla, dove soggiornarono personaggi storici di spicco come Alfonso XIII e Primo de Rivera.

Altra tappa è Palacio de Falla, un pezzo di Cuba in Anero. Una delle più importanti dimore indiane della Cantabria, costruita nel 1920 da Laureano Falla, che oggi è nelle mani del suo pronipote, Julio Batista. E' possibile visitare la villa e il giardino accompagnati proprio da lui. Il suo bisnonno costruì questa casa in modo che la sua famiglia potesse trascorrere qui le sue estati. Voleva che riflettesse lo spirito di Cuba nella sua architettura e nel suo giardino. Batista racconta anche che il suo bisnonno "fece di tutto per aiutare la gente di Anero", costruendo la scuola, un acquedotto e sistemando la chiesa.

Ultima tappa Santander, la capitale della Cantabria, nota per la sua splendida baia tanto che fa parte del Club delle Baie più belle del mondo. Tra le zone più emblematiche c'è la Penisola della Magdalena. Il suo nome ha origine nel Medioevo, quando in questo spazio fu installato un eremo sotto la custodia di Santa María Magdalena. Circondato da scogliere e spiagge, e dall'omonimo Palazzo, questo parco è un luogo perfetto per godersi i suoi 25 ettari di sentieri, prati, alberi secolari e punti panoramici con viste spettacolari sulla baia e sul mare aperto. La visita nella parte nuova di Santander invece inizia dal Centro Botín, progettato dall'architetto e vincitore del Premio Pritzker, Renzo Piano, che sorge proprio sulla riva della baia. Inaugurata nel 2017, l'opera di Piano, realizzata in collaborazione con lo spagnolo Luis Vidal, è sicuramente uno dei simboli architettonici e culturali della città. La costruzione simula un molo a due volumi appoggiati su colonne, all'altezza degli alberi che la circondano, parzialmente sospesi sul mare con un obiettivo: convivere in armonia con l'ambiente.

 Santander, Peninsula de la Magdalena aérea
Santander, Peninsula de la Magdalena aérea

E poi ci sono le spiagge della costa El Sardinero. Ce ne sono diverse tra cui scegliere: da quella del Camello (presenta una roccia la cui forma ricorda, appunto, il cammello) o quella della Concha a quelle del Sardinero (lunghe oltre un chilometro). 

Le tappe gastronomiche

Quando dici Cantabria e pensi subito alle famose acciughe del mar Cantabrico. Ed è proprio così. Si possono mangiare ovunque e acquistare da portare a casa. Tra gli indirizzi segnaliamo il mercatino settimanale di Comillas, dove si possono degustare quelle di Aron, acciugaro per tradizione familiare. Nel Principato delle Asturie invece c'è la cultura del sidro, bevanda per eccellenza , è stata dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dall'Unesco nel 2024. Se volete scoprire perché il sidro è una bevanda così popolare, imparare a servirlo correttamente e, soprattutto, a gustarlo nella città di Oviedo è possibile assaggare il cidro cinque volte campione del mondo di Salvador Ondé nella storica sidreria di Oviedo Tierra Astur. Qui, tra migliaia di bottiglie di sidro trasformate in autentiche cascate di vetro e luce, traversine in legno e botti iconiche di sidro, si possono anche gustare i migliori piatti asturiani.

Asturie sidro
Asturie sidro

Sempre ad Oviedo c'è il posto giusto dove assaggiare i famosi Carbayones dolci a base di pasta sfoglia riempiti con pasta di mandorle. E' la pasticceria Camilo de Blas, una delle più antiche della città, fondata nel 1914, oggi gestita dalla quarta e quinta generazione della stessa famiglia, è un punto di riferimento della pasticceria tradizionale asturiana. Nella tappa a Gijon vi consigliamo un pranzo con vista su oceano nel ristorante Bella Vista.

Acciuga mar Cantabrico
Acciuga mar Cantabrico

Infine a Santander a pochi minuti dal centro dovete fare assolutamente l'esperienza gastronomica alla Casona del Judio, una stella Michelin e una stella verde per la sostenibilità. Il ristorante si trova all'interno di un palazzo indiano del XIX secolo nel quartiere di Monte. Lo chef Sergio Bastard, molto conosciuto per la sua innovazione e tecnica, propone due menù degustazione: il Menù Casona e il Menù del Festival. Entrambi sono fusione di tradizione e creatività, utilizzando ingredienti locali di alta qualità e prodotti del Mar Cantabrico. Ogni piatto è un'opera d'arte, realizzato con cura per evocare nuove sensazioni ed emozioni ad ogni boccone.